Viva la Vite 2020: i sette grandi Champagne selezionati da Pascal Tinari

L’head sommelier di Villa Maiella racconta a Pescara il vino più famoso del mondo e i suoi protagonisti

Sette grandi Champagne, ma soprattutto le storie di chi ogni giorno “respira” e vive il vino più famoso del mondo. Si è svolta domenica 16 febbraio a Pescara, alla ex Aurum, la masterclass sullo Champagne curata da Pascal Tinari, head sommelier e responsabile di sala del ristorante stellato Villa Maiella di Guardiagrele (CH). Uno degli appuntamenti clou di Viva la Vite, kermesse che sta riscuotendo un successo crescente, di anno in anno.

Partendo da alcuni cenni storici, Pascal ha coinvolto la platea con l’assaggio di otto etichette, selezionate per l’occasione (dopo i 7 Champagne, un gradito fuoriprogramma in “rosso”). Ogni bottiglia con una sua storia, una sua peculiarità, una sua sfaccettatura. Tutte caratteristiche che fanno innamorare delle “bollicine” francesi.

Una masterclass utile a porre l’accento sull’importanza dei vigneron e degli chef de cave, rispettivamente il “vignaiolo” e il “maestro di cantina”, degustatore dal palato finissimo che si occupa di valutare l’assemblaggio ideale della cuvée finale. Lo chef de cave è custode dei propri segreti e lavora per una sola azienda produttrice di Champagne.

LA DEGUSTAZIONE

Champagne Extra Brut “L’Originale”, Pierre Gerbais (100% Pinot Blanc)
Il primo Champagne in degustazione alla masterclass di Pascal Tinari a Viva la Vite 2020 ha un dosaggio di 3-4 g/l. Si presenta con un colore giallo paglierino e brillante. Al naso aromi intensi di frutta a polpa bianca, pesca bianca in primis e poi piccoli frutti rossi in progressione, con richiamo di fiori e frutta secca.

In bocca una entrata molto delicata e di grande freschezza, con una bella mineralità e buon corpo che “raddrizza” il sorso. Nel complesso uno Champagne elegante e vivace, che si chiude con eleganti note fruttate.

Champagne Brut Blanc de Blancs Grand Cru “Diapason”, Pascal Doquet (100% Chardonnay)
Una produzione che deriva da parcelle di Chardonnay piantate attorno al comune Grand Cru di Mesnil-sur-Oger, nella Côte des Blancs. Dosaggio di 3,5 g/l. La fermentazione avviene con i soli lieviti indigeni, con un assemblaggio finale di due annate differenti.

Alla vista si presenta di colore giallo paglierino e brillante con un perlage molto fine. Al naso, un elegante bouquet di frutta a polpa gialla e chiari richiami di frutta secca e tostata. In bocca emerge una bella freschezza, una buona mineralità ed una pulizia che sorprende per la perfezione.

Una proposta che si distingue per il suo equilibrio e la sua buona persistenza, il tutto arricchito dalle peculiarità proprie derivanti dall’affinamento nel legno, per una percentuale complessiva del 45%.

Champagne Extra Brut “‘M Pinot Meunier”, Bourgeois-Diaz (100% Pinot Meunier)
Matura per 27 mesi sui lieviti, per arrivare ad esprimere una complessità gusto-olfattiva non sempre riscontrabile in etichette dello stesso livello. Champagne come pochi altri, ottenuto da uve di Pinot Meunier vinificate in purezza.

Ottenuto grazie a viticoltura biodinamica, l’etichetta scelta da Pascal Tinari si fa forte dei procedimenti lenti e rigorosamente artigianali, allo scopo di far apprezzare il tempo che scorre in vigna. Dosaggio di 2 g/l.

Alla vista si presenta di colore giallo paglierino molto carico, con intensi riflessi dorati e perlage fine e duraturo. All’esame olfattivo si percepisce chiaramente una frutta fresca che vira sugli agrumi.

Sentori impreziositi da ottimi toni minerali. Profumi cremosi, che poi virano alla confettura. In bocca l’assaggio è vigoroso, potente, ricco e complesso, appagante e generoso con una lunghezza davvero notevole.

Champagne Marguet, Les Saints Rémys (100% Pinot Noir)
Un uvaggio che proviene dall’omonimo Lieu-Dit situato nel villaggio d’Ambonnay, classificato Grand Cru nella Montagne de Reims. Si tratta del primo Blanc de Noirs parcellare realizzato da Marguet vendemmia 2014.

Fermenta ed affina per 9 mesi in botti di diverse dimensioni con lieviti indigeni per poi affinare in bottiglia sui lieviti, con livelli molto bassi di zolfo e senza dosaggio finale. Sboccatura febbraio 2019. Dosaggio zero. Alla vista lo champagne si presenta giallo paglierino e spiccatamente brillante.

Al naso, nonostante la recente sboccatura, già si presenta signorile, elegante con buona intensità e complessità, in progressione con profumi agrumati e di frutta candita. In bocca si conferma l’eleganza e la rotondità e si percepiscono distintamente chiare note di amaretto che alimentano un finale ammandorlato.

Alexandre Filaine Cuvée Speciale (Chardonnay 30%, Pinot Meunier 25%, Pinot Noir 45%)
Alexandre Filaine rappresenta una piccola cantina condotta da Fabrice Gass. I vigneti di proprietà si estendono per circa un ettaro e mezzo, frazionati in sette parcelle, a Damery, nella Vallée de la Marne.

Fabrice Gass è uno Champenois fuoriclasse e ha lavorato per anni per la maison Bollinger. Per passione personale ha iniziato a produrre una quantità limitata di Champagne, circa 5 mila bottiglie all’anno. La Cuvèe Speciale è il suo Champagne più “classico”.

Frutto di una vendemmia, con la sola aggiunta di circa il 20% di vin de réserve della precedente: 36 mesi sui lieviti e dosaggio sui 5-6 g/l, produzione di 3 mila bottiglie. Vinificato in vecchie botti provenienti da Bollinger e risalenti al 1937, remuage a mano, sboccatura à la volée, minimo utilizzo della solforosa e nessuna filtrazione.

Dosaggio 7 g/l. In bocca uno Champagne piacevolmente fresco e minerale, si percepiscono sentori molto vicini alla grafite, oltre a spunti agrumati che riportano ad un frutto di piccola taglia per asprezza, mandarini e arance.

Sorso dinamico, tagliente, vibrante, che si mantiene elegante anche dopo molto tempo dall’apertura, nel calice. Una proposta di notevole caratura.

Cuvée DMY, Alexandre Filaine (45% Pinot Noir, 35% Chardonnay, 20% Pinot Meunier)
Altro fuoriclasse di Alexandre Filaine. Questa volta in bocca uno bollicina che si caratterizza per le sue note di frutta secca e di agrumi canditi, con una speziatura alla base che da un lato riporta elegantemente all’uso del legno, dall’altro gli dona quella giusta e davvero affascinante evoluzione.

In bocca rimane equilibrato e valorizzato da un suadente perlage fine. Davvero appagante il finale con una persistenza salina, sapida e gustosa. Come sapientemente descritto da Pascal Tinari, le due produzioni di Filaine si compensano abilmente tra loro.

Champagne Brut Millésimé 2012, Louis Roederer (Pinot Noir 70%, 30% Chardonnay)
Uno Champagne che si potrebbe definire “fuori concorso”. Dosaggio 9 g/l. Alla vista di color oro, brillante, con perlage fine e molto persistente. Al naso si apre subito con un ampio bouquet dove spiccano la frutta secca e la frutta bianca matura (pere e pesche, in primis) e poi piacevoli agrumi.

A seguire sentori terziari e minerali. In bocca persiste ancora la frutta matura alla quale si affiancano tratti floreali con la fioritura di agrumi e le spezie. Un calice dal finale lungo e pulito, dove emergono prepotentemente le note minerali e floreali.

Un aspetto importante quello determinato dal bâtonnage settimanale, che permette a questo Champagne di far risaltare al massimo la struttura, notevole ed intensa, energica ed elegante. Una proposta, quella di Pascal Tinari, volta a mostrare una complessità e un corpo da godere all’infinito.

Coteaux Champenois Urville Rouge, Drappier (100% Pinot Noir)
Un gradito fuori programma. Si tratta di un vino rosso che storicamente trovava la massima espressione qualitativa ad Aÿ, “brand” che raccoglieva un po’ tutta la produzione dei vigneti che affondavano le radici sui declivi del fiume Marne. Produzioni che furono poi oscurate dalla crescita dello Champagne.

Di conseguenza, per molti anni, queste tipologie sono state relegate al ruolo di meteore, anche per via dei prezzi elevati delle uve Champenois: 5-6 euro al chilogrammo, che li posizionavano in un ambito poco competitivo.

Da qualche anno ci sono segnali di rinascita di questo vino che si potrebbe definire un rosso tranquillo (tranquilles) con maison importanti del palcoscenico francese che gli hanno riservato spazi di produzione.

Nel calice ha una veste color rosso granato scarico. Al naso è piuttosto varietale, con note di piccola frutta rossa impreziosite da sentori terziari donati dall’affinamento, in progressione pertanto spezie, frutta e fiori.

In bocca è di corpo leggero, armonico e rotondo con un contorno di morbidezza che nel finale ne ricompone l’aromaticità per il tramite di chiari sentori di frutti di bosco, in particolare fragoline di bosco.

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